Superbonus, le proposte dei Commercialisti al Decreto Cessione dei crediti

Il CNDCEC ha pubblicato un documento in data 23 febbraio 2023 dal titolo “Emendamenti al decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11 recante “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77”.

Il documento è stato trasmesso al Governo e comprende alcuni interventi emendativi al decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023 in materia di cessione di crediti da bonus edilizi.

In particolare, è stato richiesto di intervenire, con una norma di interpretazione autentica, su aspetti tutt’oggi forieri di dubbi applicativi quali la facoltà e non l’obbligo di liquidazione di stati avanzamento lavoro per gli interventi diversi dai superbonus; la facoltà e non l’obbligo di inclusione nelle asseverazioni tecniche dell’attestazione di congruità delle spese relative all’apposizione del visto di conformità; la possibilità di accedere alla remissione in bonis nel caso di presentazione dell’allegato B, ai fini del sisma bonus e del super sisma bonus, successivamente al deposito del titolo edilizio o dell’inizio lavori; il perimetro temporale e oggettivo del requisito SOA per affidamento dei lavori in ambito superbonus.

È stata inoltre richiesta proroga dei termini per la presentazione della comunicazione dell’opzione di cessione del credito o sconto in fattura per le spese sostenute nel 2022 e per le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2021, nonché la proroga dei connessi termini di messa a disposizione dei dati per la dichiarazione redditi precompilata e di trasmissione dei dati relativi alle spese sostenute dai condomini.

Per il Presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio, il decreto è l’occasione per dipanare i numerosi dubbi applicativi che ancora oggi, dopo quasi tre anni, rendono incerta l’applicazione della norma.

Salvatore Regalbuto, Tesoriere con delega all’area Fiscalità, ha evidenziato che al di là del vivace dibattito politico che è seguito all’emanazione del decreto, i commercialisti hanno messo a disposizione la loro competenza tecnica, offrendo un contributo volto a superare alcune questioni che rischiano di generare, in futuro, inopinati contenziosi.

A cura della Redazione

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