Testo Unico della Giustizia tributaria. Nihil sub sole novi!
- 3 Agosto 2024
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Dalla lettura del Testo Unico della giustizia tributaria si rileva la pedissequa (e, in qualche tratto financo pasticciata) riproposizione delle “normicciuole” ultimamente partorite dal combinato disposto di MEF e Agenzia delle Entrate; non si è tenuto minimamente conto delle criticità evidenziate dai veri operatori della giustizia tributaria, studiosi, esperti, giudici tributari tuttora in funzione o in via di pensionamento. Che dire? Tutto è rimasto immutato, salvo la diversa numerazione. In questa situazione non c’è più spazio né voglia per ulteriori prediche.
Il celebre motto latino fotografa perfettamente lo stato di desolazione assolata che accompagna la lettura di quello che viene pomposamente salutato quale Testo Unico della Giustizia tributaria, mentre in realtà non è che la pedissequa (e, in qualche tratto financo pasticciata) riproposizione delle “normicciuole” ultimamente partorite dal combinato disposto di MEF e Agenzia delle Entrate, senza tenere minimamente conto delle criticità evidenziate dai veri operatori della giustizia tributaria, studiosi, esperti, giudici tributari tuttora in funzione o in via di pensionamento, mentre faticosamente arranca il concorso per i magistrati tributari veri e propri, anche se a limitato futuro servizio (stante il loro inibito accesso al terzo grado).
In questa situazione non c’è più spazio né voglia per ulteriori prediche.
La questione, ampiamente motivata, e sicuramente rilevante, “rischia” di trovare favorevole accoglimento da parte della Consulta. E allora, viene proprio da domandarsi: perché il combinato disposto di MEF e Agenzia delle Entrate, a cui fa capo quale sostituto processuale l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, non ha pensato di rivedere ante tempus una norma così mal congegnata e resa per di più applicabile ai giudizi d’appello iniziati dopo il 5 gennaio 2023? C’era proprio bisogno di farsi censurare dal giudice delle leggi?
Un po’ più di attenzione alle critiche prospettate dalla dottrina non farebbe male e gioverebbe, anzi, al combinato disposto di MEF e compagnia cantante!
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