Transazione fiscale: le novità del Codice non possono attendere
- 11 Maggio 2020
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
La procedura ha stentato e stenta a decollare, privando non solo i contribuenti, ma l’intero sistema, di un aiuto fondamentale per l’uscita dalle crisi
di Marco Allena
(Imagoeconomica)
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Due settimane fa Il Sole 24 Ore ha dato notizia di un’importante transazione fiscale conclusa in Sicilia, per somme rilevanti e con una rateazione di vent’anni. Come spiegava l’articolo (pubblicato il 27 aprile), le società coinvolte hanno tratto giovamento dalla definizione con le Entrate e potranno riprendere in pieno l’attività, certe nel proprio rapporto con il Fisco. Il quale, da parte sua, oltre al recupero del gettito, ha evitato il fallimento di un’impresa in crisi e “riguadagnato” al sistema un contribuente altrimenti perso, con tutto ciò che ne sarebbe conseguito in termini occupazionali ed economici sul territorio. È esattamente il cuore e il pregio della transazione fiscale.
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Con questo istituto, il legislatore ha opportunamente colto il potenziale della flessibilità della pretesa tributaria, nel momento della crisi liquidatoria o di ristrutturazione dell’impresa. Poiché per il creditore è a volte più vantaggiosa la collaborazione del debitore rispetto alle possibilità offerte dalle azioni esecutive e coattive, la legge consegna all’amministrazione il potere-dovere di individuare se e quanto la disponibilità del tributo possa risultare conveniente, non solo per gli interessi erariali, ma per i più generali interessi pubblici legati alla continuità dell’attività economica. Questa è l’autentica ratio dell’istituto.
Le modifiche del Codice
La transazione fiscale, però, ha stentato e stenta a decollare, privando non solo i contribuenti, ma l’intero sistema, di un aiuto fondamentale per l’uscita dalle crisi. Con le modifiche apportate dal Codice della crisi, pareva aver completato il percorso iniziato – con configurazione diversa e altra denominazione – nel 2002, (anno di introduzione della “rottamazione delle cartelle”).
Con la riforma del 2019 l’istituto è stato fortemente incentivato (soprattutto nella forma di cui all’articolo 63 del Codice, che può accompagnare l’accordo di ristrutturazione dei debiti), con riguardo in primis alla tempistica. E infatti è stato previsto che laddove il debitore, in vista di un accordo di ristrutturazione, presenti una proposta di transazione fiscale, l’amministrazione abbia sessanta giorni per valutarla.