Una strategia per il fisco della ricostruzione

Proprio per evitare queste criticità, già da alcune settimane, Il Sole 24 Ore ha avviato e sollecitato un confronto su come potenziare la cassetta degli attrezzi a disposizione degli operatori e su come rendere il fisco un elemento di sostegno alla ricostruzione economica. Sono emerse proposte concrete per (dal potenziamento dell’Ace al rafforzamento degli incentivi per le aggregazioni) che convergono con quanto suggerisce il mondo imprenditoriale che, in Parlamento, in sede di conversione dei decreti sul Coronavirus, ha puntualmente illustrato la natura degli interventi che dovrebbero rappresentare i punti di forza dell’ulteriore decreto di sostegno all’economia, atteso per i prossimi giorni.

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A questo proposito, l’ufficio fiscale di Confindustria ha posto l’accento su una serie di misure finalizzate ad avere effetti positivi sul tema della liquidità delle imprese (limiti delle compensazioni più alti, potenziamento del metodo previsionale per gli acconti e altre ancora), sulla patrimonializzazione delle imprese, sul sostegno agli investimenti (anche in chiave Industria 4.0), sulla sospensione di alcune misure e disposizioni potenzialmente dannose, a maggior ragione in questa fase (come lo stop a plastic e sugar tax).

Liquidità, incentivi e rapporti tra amministrazione finanziaria e contribuenti fanno da guida anche alle articolate proposte normative messe a punto dall’associazione «Laboratorio fiscale», un team di studiosi ed esperti nel campo del diritto tributario nata su impulso di Luigi Casero, già viceministro dell’Economia con delega alla fiscalità nell’ultima legislatura, e di Vieri Ceriani, ex Banca d’Italia e consigliere a via XX Settembre, in stretta collaborazione con l’associazione di fiscalisti d’impresa.

Anche in questo caso, si fornisce una lista di possibili misure – riportate qui in pagina e che potrebbero trovare spazio già nel decreto in via di emanazione – su acconti, compensazioni, patrimonializzazione, interessi passivi, società di comodo e aggregazioni. Inoltre, si pone l’attenzione sulla necessità che l’amministrazione finanziaria prenda realmente atto della complessa fase attuale, chiedendo sia che l’attività di interpretazione (e quindi di accertamento) tenga conto delle situazioni di straordinarietà ed emergenza in cui si trovano gli operatori, sia che alcune attività possano essere velocizzate (per esempio, i rimborsi Iva), per dare un po’ di ossigeno alle imprese in chiave di maggiore liquidità.

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