Vendere sterline e marenghi d’oro? Plusvalenza tassata al 26%
- 30 Dicembre 2019
- Posted by: Studio Pozzan
- Categoria: News Commercialista
Se non si riesce a documentare il costo originario delle monete, la base imponibile è pari al 25% del corrispettivo incassato con la cessione
di Alfredo Calvano e Attilio Calvano
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Il quesito. Sono pensionato e posseggo marenghi e sterline d’oro accumulati nel corso della mia vita. Ho necessità di vendere una congrua parte di queste monete. Non ho ricevute o certificazioni degli acquisti, avvenuti nel corso di oltre 40 anni: sono soggetto a contestazioni di carattere fiscale o legale? Il valore realizzato con la vendita è soggetto a qualche onere fiscale e/o tassazione? In quale percentuale? Qual è l’iter da seguire per il pagamento del corrispettivo?
E.C. – Altopascio
La risposta. La vendita di oro allo stato grezzo o monetato (come, ad esempio, sterline e marenghi d’oro) comporta – per il privato – il realizzo di una plusvalenza imponibile ai fini Irpef (è quindi esclusa da prelievo la sola vendita di metalli preziosi in forma di gioielli). Ciò in base alla specifica previsione contenuta nell’elencazione della categoria dei redditi diversi (lettera c–ter, articolo 67, del Tuir, Dpr 917/86).
La plusvalenza è soggetta a prelievo, nell’anno in cui viene effettuata la vendita, mediante imposta sostitutiva del 26% (il reddito pertanto non concorre alla formazione del reddito complessivo), ed è costituita dalla differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto delle monete d’oro.
In mancanza di un riferimento documentale del costo, la base imponibile viene determinata in modo forfettario in misura pari al 25% del corrispettivo di cessione, con il riconoscimento di un costo presunto del 75% (articolo 68, comma 7 lettera d, del Tuir).
Ai fini dichiarativi/impositivi va eseguita, da parte del cedente, la compilazione del quadro RT, sezione II, del modello Redditi persone fisiche.