La competenza ad apporre i visti di conformità tributari deve permanere in capo ai Commercialisti, soggetti sottoposti alla vigilanza del Ministero della Giustizia, a cogenti obblighi deontologici, all’obbligo di assicurazione, a codificati percorsi di formazione professionale continua. Lo ha evidenziato il CNDCEC con un comunicato stampa del 24 maggio 2023 in risposta all’ordine del giorno presentato da alcuni parlamentari riguardante il tentativo di estendere la competenza ad apporre i visti di conformità tributari a soggetti non ordinistici.
Il CNDCEC ha pubblicato un comunicato stampa in data 24 maggio 2023, sui visti di conformità tributari.
I Commercialisti hanno sottolineato di essersi già attivati con i vertici delle Istituzioni interessate ricevendo rassicurazioni che la competenza ad apporre i visti di conformità tributari permanga nella sfera esclusiva dei Commercialisti, soggetti sottoposti alla vigilanza del Ministero della Giustizia, a cogenti obblighi deontologici, all’obbligo di assicurazione, a codificati percorsi di formazione professionale continua.
Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Elbano de Nuccio sono in risposta all’ordine del giorno presentato da alcuni parlamentari riguardante il tentativo di estendere la competenza ad apporre i visti di conformità tributari a soggetti non ordinistici.
L’attività di certificazione tributaria, peraltro ampiamente prevista anche nella Legge Delega di riforma del sistema tributario richiede che il professionista, a cui si delegano attività di estrema delicatezza anche nell’interesse pubblico, sia in condizione di offrire adeguate garanzie che solo il presidio degli Ordini professionali possono assicurare.
Il Consiglio Nazionale, in vista della scadenza del termine per la presentazione di emendamenti alla Legge Delega, prevista per venerdì prossimo, ha elaborato alcune proposte con l’obiettivo di fornire un ulteriore e costruttivo contributo al dibattito parlamentare in corso.
Le proposte spaziano dall’istituzione del Garante nazionale del contribuente, dalla richiesta di abrogazione del contributo per l’ammissibilità delle istanze di interpello, all’estensione del regime forfettario ai redditi di partecipazione in società di persone e associazioni, alla possibilità, in via opzionale, di determinare con criteri di cassa il reddito delle società tra professionisti, alla revisione della disciplina IVA, anche sanzionatoria, in caso di errori di fatturazione o di applicazione dell’imposta in misura superiore a quella effettiva, al potenziamento degli effetti premiali connessi alla c.d. cooperative compliance, alla previsione della possibilità della trattazione in presenza delle udienze anche in caso di controversie demandate al giudice monocratico.
A cura della Redazione
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