XII Forum One FISCALE: gli impatti della riforma fiscale in atto sul mondo delle imprese

La legge di delega n. 111 del 9 agosto 2023 è senz’altro ambiziosa, abbracciando tutti i tributi e tutti i momenti del rapporto fisco-contribuente, dai controlli, al contraddittorio, alle sanzioni, al contenzioso, fino alla riscossione, senza dimenticare lo sforzo verso la codificazione e la semplificazione normativa e la menzione del contesto internazionale, in grande fermento (si pensi alla proposta di direttiva BEFIT, ultimo ritrovato del “sogno” dell’armonizzazione delle basi imponibili europee), e delle sfide connesse al cambiamento climatico e all’evoluzione tecnologica.
Sul fronte delle aziende, l’attuazione della delega passa, nella parte relativa alla struttura dei tributi, da una riflessione circa il costo e le modalità del passaggio a una IRES “a due velocità” (detassando gli utili reinvestiti), dalla sostituzione dell’IRAP con una sovrimposta (da calibrare bene il diritto intertemporale, con riferimento soprattutto agli affrancamenti validi anche ai fini IRAP e ai regimi di consolidato e trasparenza), fino ai cosiddetti utilizzi extra-tributari delle imposte, ovvero la riscrittura degli incentivi lato sensu intesi, che devono essere congegnati alla luce dei vincoli imposti dalla global minimum tax al 15%, che rischiano (vista la penalizzazione degli incentivi “cattivi”) di impattare anche su un Paese ad alta fiscalità come il nostro. 

I prossimi interventi del Governo

Ma questi interventi, imponendo delle coperture, non saranno i primi a veder la luce, quindi meglio focalizzarsi su quelli, a costo zero, a cui il Governo sta dedicando maggiore attenzione in questo momento, ovvero i provvedimenti che riguardano lo Statuto del contribuente, il contraddittorio, e più in generale il procedimento di accertamento, e gli istituti volti a promuovere la certezza del diritto e l’adempimento spontaneo, come la cooperative compliance e il concordato preventivo biennale.

Su questo “blocco”, la delega sembra davvero poter incidere in modo positivo sul nostro sistema, che, anche per le aziende, deve tendere ai valori assoluti della prevedibilità dell’imposizione e della distensione dei rapporti tra fisco e contribuente.

Per migliorare il futuro delle nostre aziende e quindi del nostro Paese e la sua sofferta relazione con i tributi, di cui parlava già Einaudi, occorre un cambio culturale, più che normativo, ma sicuramente una architettura del sistema che poggi su leggi migliori e più semplici aiuta.

Bene quindi puntare sulla certezza del diritto, fondamentale da garantire agli investitori, che faccia leva sul potenziamento della cooperative compliance in stile “231” fiscale (garantendo riduzioni ed eliminazioni di sanzioni amministrative e penali, semplificazioni e soglie di materialità per velocizzare il dialogo con l’Agenzia e comporre “divergenze” di vedute), e da un rinnovato tentativo di concordato preventivo biennale per le PMI. Quest’ultimo, invero, esercizio non facile, perché comporta uno sforzo sulla determinazione dei presupposti economici dei tributi fondato necessariamente anche su stime e fiducia tra le parti, e non quindi sulle rigidità amministrative e le “sostituzioni di imposta” su cui tutti sono seduti e dalle quali si ha “paura” a distanziarsi.

L’evoluzione tecnologica al servizio del fisco

E bene anche il tentativo di sfruttare (e non subire) l’evoluzione tecnologica.

Le procedure di tokenizzazione, la gestione di digital asset e intelligenza artificiale avranno un ruolo cruciale sia nella parte sostanziale del rapporto di imposta che in quella procedurale di contrasto all’evasione e gestione di procedimenti e processi.

Non è, infatti, solo una questione di “tassare i robot” o chi li sfrutta, intercettando così una presunta capacità contributiva “aggiuntiva”, ma anche di utilizzo di strumenti predittivi nel procedimento (anche di riscossione) e nel processo tributario, di semplificazione del rapporto fisco-cittadino, combattendo il principale male oscuro del nostro Paese, da sempre in fondo alle classifiche OCSE per i tempi della burocrazia.

Il XII forum One FISCALE abbraccerà tutti questi argomenti con la dedizione e lo spirito concreto e propositivo che lo contraddistingue. Due tavole rotonde istituzionali e introduttive con i vertici di Ministero dell’Economia, OCSE, Agenzia, Professioni e Banca D’Italia sugli aspetti più rilevanti della delega e della sua attuazione, alla luce sia del contesto macroeconomico che dei venti riformatori dell’OCSE e dell’Unione Europea e poi tre tematiche su certezza del diritto, fisco e sostenibilità e fisco e digitalizzazione.

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XIIForumOneFISCALE png Ti aspettiamo al XII Forum One FISCALELa delega fiscale, la sfida del fisco equo e della certezza del diritto” per scoprire tutte le novità dell’attuazione della legge delega fiscale insieme alle più alte cariche istituzionali MEF, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza e CNDCEC.

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